SINOSSI
Federico, un giovane uomo d’armi, viene sedotto come il suo gemello prete da suor Benedetta che verrà condannata ad essere murata viva nelle antiche prigioni di Bobbio. Nello stesso luogo, secoli dopo, tornerà un altro Federico, sedicente ispettore ministeriale, che scoprirà che l’edificio è ancora abitato da un misterioso Conte, che vive solo di notte.
NOTE DI REGIA
Il film nasce per caso dalla scoperta delle antiche prigioni di Bobbio, chiuse e abbandonate da molti decenni, costruite in epoca ottocentesca adattando un’ala del convento di S. Colombano.
Scoperta che ho fatto nel 2009, sempre alla ricerca di luoghi nuovi dove ambientare le storie che ogni anno, dal lontano 1995, giro a Bobbio in estate nel laboratorio di Fare Cinema.
Questa scoperta ha ispirato il primo episodio del film che si chiamava La monaca. In poche parole era la storia di Benedetta, una monaca murata viva nella prigione convento di Santa Chiara, a Bobbio. Il riferimento alla monaca di Monza era esplicito.
Questo breve racconto cinematografico finito, ma mai proiettato, mi spinse negli anni successivi a immaginare e poi raccontare in un vero e proprio film l’antefatto di quella terribile condanna.
E così nacque Sangue del mio sangue, che è la storia del processo a Benedetta e delle prove a cui è sottoposta perché confessi la sua alleanza con Satana, e la finale “immuratio”.
Mi parve infine che questa storia dissepolta da un passato così remoto meritasse (forse anche per rispettare la durata canonica del lungometraggio) un ritorno al presente dell’Italia di oggi e più precisamente in un’Italia di paese, Bobbio, che la modernità, la globalizzazione eccetera eccetera hanno ormai cancellato e la scomparsa del suo confortevole e protettivo isolamento paesano, garantito dal sistema consociativo dei partiti e dei sindacati… Quel mondo è rappresentato, nell’episodio moderno del film, da un misterioso conte (un vampiro?) che vive proprio in quella prigione abbandonata in cui è incominciata la nostra storia.
Si fa un film così entusiasmante per me e precario per un motivo non futile o casuale. A me è parso che il motivo profondo sia stato di voler ritornare in modo indiretto e “trasfigurato” su una storia tragica che ha segnato la mia vita e cioè la morte del mio fratello gemello che avevo già raccontato ne Gli occhi, la bocca, ma con dei grandi condizionamenti inconsci che alla fine hanno danneggiato il film.
Qui una storia del 1630 mi ha dato la libertà necessaria di ritornare sullo stesso tema senza essere “perseguitato” dalla mia biografia. Ma al tempo stesso in un ambiente così famigliare, Bobbio, che ha favorito la “collocazione” spaziale e temporale delle immagini.
Marco Bellocchio
CAST
Roberto Herlitzka Il Conte
Pier Giorgio Bellocchio Federico
Lidiya Liberman Benedetta
Fausto Russo Alesi Cacciapuoti
Alba Rohrwacher Maria Perletti
Federica Fracassi Marta Perletti
Alberto Cracco inquisitore francescano
Toni Bertorelli dottor Cavanna
con la partecipazione amichevole di Filippo Timi, Elena Bellocchio, Ivan Franek, Patrizia Bettini, Sebastiano Filocamo, Alberto Bellocchio
CREW
scritto e diretto da Marco Bellocchio
una produzione KAVAC FILM con IBC MOVIE e RAI CINEMA in coproduzione con Amka Films e RSI Radiotelevisione Svizzera
prodotto da Simone Gattoni per Kavac Film e Beppe Caschetto per IBC MOVIE
produttore esecutivo Alessio Lazzareschi
montaggio Francesca Calvelli e Claudio Misantoni
direttore della fotografia Daniele Ciprì
musiche Carlo Crivelli
scenografia Andrea Castorina
costumi Daria Calvelli
fonico di presa diretta Christophe Giovannoni
casting & coach Stefania De Santis
DATI TECNICI
durata 106 min
lingua originale Italiano
distribuzione internazionale The Match Factory
distribuzione italiana 01 Distribution